Frequentavo ormai da tre anni la facoltà di lettere e le materie di anno in anno diventavano sempre più complesse.
Il prof. Roberto era tra i miei preferiti e la sua preparazione non aveva uguali: inoltre, da quando frequentavo il suo corso didattico, lo studio mi appassionava in maniera particolare.
Durante le sue lezioni, il professore faceva intervenire i suoi alunni facendoli sentire parte fondamentale della lezione, e verso di me che ero l’unica ragazza ad avere gli occhi azzurri e forse la più bella, aveva un’attenzione particolare.
Dopo ogni lezione il mio professore passava dal bar della facoltà per prendere il consueto caffè, e noi studenti spesso non perdevamo occasione di poterglielo offrire, per garantirci il suo rispetto.
Io mi ritenevo giovane, bella e attraente, e per questo non volevo rinunciare a conquistarmelo anche per mezzo del mio fisico, per cui un giorno dopo la lezione lo affiancai al bancone del bar, e parlandogli del più e del meno gli chiesi se nel pomeriggio dell’indomani avesse potuto darmi una lezione privata e approfondita, sui temi affrontati durante la lezione delle settimane precedenti.
Lui accolse la mia richiesta, e mi disse di farmi trovare alle 17 a casa sua per una lezione speciale ed esclusiva.
Arrivai da lui vestita con un top molto attillato e dei pantaloncini che mettevano in risalto i miei glutei: il docente mi fece accomodare nello studio ricavato in una delle lussuose stanze.
Non perse tempo a farmi grandi complimenti e da buon intenditore, ad approfittare subito delle mie forme tenendo conto della mia disponibilità. Era molto eccitato e lo avevo notato dal suo membro eretto dentro i pantaloni: per cui mi avvicinai a lui concedendo tutta me stessa.
Il professore palpò i miei seni facendomi eccitare fortemente, e dopo averlo fatto, avvicinò la sua bocca ai miei capezzoli turgidi, e cominciò a succhiarli con la foga di un lattante.
La mia vagina era completamente bagnata, e la mia voglia di essere posseduta era alle stelle, così accantonato il motivo ufficiale per il quale mi ero ritrovata a casa sua, mi stesi sul divanetto del suo studio aprendo le gambe per accogliere dentro di me la sua asta eccitata.
Andò ripetutamente su e giù penetrandomi con foga, raggiunsi orgasmi ripetuti; il prof. Roberto, un attimo prima di raggiungere il suo orgasmo tolse il suo membro dalla mia passera e inondò il mio viso di caldo sperma.
Quella sera fu molto eccitante e dimostrai a me stessa il potere che avevo nel fare cadere gli uomini ai miei piedi.